Skip to main content

La grande ascesa delle due ruote in Italia, cambiano tendenze e consumi, il mercato potenzia e differenzia la sua offerta

La nuova mobilità nelle grandi città cresce e anche in Italia nel post lockdown è all’insegna delle due ruote. Un successo senza precedenti per moto e biciclette, incoraggiato dagli incentivi statali sull’acquisto di questi veicoli, gli italiani questa estate hanno comprato il 60 per cento in più di biciclette tradizionali o a pedalata assistita (dati ANCMA, Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e la filiera italiana delle due ruote ha fatto registrare una crescita del 25,7% sullo stesso periodo del 2019. Questa vitalità del mercato porta con sé un segnale di indirizzo verso una mobilità che in questo momento viene considerata non solo più fruibile, veloce e sostenibile, ma anche più sicura rispetto soprattutto ai mezzi di trasporto pubblici. Secondo una recente indagine dell’Università La Sapienza di Roma con la Regione Lazio il 16% dei lavoratori è pronto ad abbandonare i mezzi pubblici come treno, autobus e metropolitana in favore di uno privato per la percezione di poca sicurezza. Una percentuale che raggiunge il 25% se sommato ad un altro fattore: il timore di perdere una o più corse per mezzi pieni o insufficienti.

Se è ripartito il mercato dell’automotive, nelle due ruote spicca il traino delle moto (+31%), seguite nelle vendite dagli scooter (+20,48%), voci a cui va sommato il segmento dei ciclomotori, il 17,3% in più rispetto al mese di luglio del 2019. Le performance di vendita migliori le realizzano i maxi scooter con più di 500 cc di cilindrata, seguite da enduro stradali e moto da turismo. E il boom riguarda anche l’usato, a giugno c’è stato un incremento delle compravendite del 40%. Per gli operatori del settore i risultati di giugno e luglio sono stati ottenuti anche grazie agli sforzi economici che i produttori e la rete di vendita hanno sostenuto per tenere viva la domanda, introducendo politiche commerciali competitive in un contesto che si presentava pieno di incertezze. Un ruolo lo reciterà anche il programma di incentivi di stato concessi anche senza rottamazione, seppure riservati a ciclomotori, scooter e moto a trazione elettrica o ibrida. In questo segmento se è vero che l’acquisto di moto elettriche resta molto limitato, diverso è il discorso per gli e-scooter che fanno registrare dati interessanti.

Per le biciclette le aspettative sono anche migliori, il bonus mobilità consente a tutti coloro che vivono in una città con più di 50.000 abitanti di ottenere un contributo del 60% della spesa sostenuta sino ad un massimo di 500 euro, inoltre si possono comprare anche mezzi usati e oltre alla vendita tradizionale è ammesso il canale online su siti italiani e anche stranieri. Maglie larghe dunque per incoraggiare la ciclabilità, l’iniziativa sta riscuotendo un grande successo, tanto che il governo ha esteso la copertura finanziaria del bonus, portando il plafond da 120 a 210 miliardi di euro sull’anno corrente. La fenomenologia delle due ruote trascina con sé fattori collegati, oltre ai negozi sommersi di richieste, si nota l’aumento importante segnalato dalle Motorizzazioni di richieste di patenti A e le sempre maggiori offerte di polizze assicurative per moto e biciclette.

L’Italia è inserita in pieno in un trend globale che annovera città come Parigi dove dalla fine della primavera il traffico di biciclette è addirittura raddoppiato, un più 50 per cento che ha reso felici i produttori e i rivenditori, ma anche le autorità locali che finalmente hanno visto decollare le politiche di incentivo alla mobilità a pedali. In molte città italiane semmai il problema sono le carenze riscontrate nelle piste ciclabili e i percorsi protetti, il prossimo step per una piena attuazione della bike economy per le le tante associazioni di tutela della mobilità a due ruote è l’urgenza di accompagnare investimenti su un’infrastruttura ciclabile che sia più capillare, sicura e rispettosa degli interessi di tutti gli utenti.